Conquista spagnola di El Salvador parte della colonizzazione spagnola delle Americhe | |||
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Nazioni indigene di El Salvador, prima della conquista spagnola | |||
Data | 1524-1539 | ||
Luogo | El Salvador | ||
Esito | Vittoria spagnola | ||
Modifiche territoriali | Incorporazione di El Salvador nell'Impero spagnolo | ||
Schieramenti | |||
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Comandanti | |||
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La conquista spagnola di El Salvador fu una campagna militare intrapresa dai conquistadores spagnoli contro le popolazioni mesoamericane nel territorio oggi incorporato nello stato centro americano di El Salvador. El Salvador è il più piccolo degli stati dell'America Centrale, ed è dominato da due catene montuose in direzione est-ovest. Il clima è tropicale e l'anno è suddiviso in stagioni secche e umide. Prima della conquista spagnola il paese era parte della regione culturale mesoamericana ed era abitato da diverse popolazioni indigene come i Pipil, i Lenca, gli Xinca ed i Maya. I nativi avevano per armi delle lance, archi e frecce, spade di legno con inserti in pietra e disponevano di armatore di cotone.
I conquistadores erano perlopiù volontari e quindi non ricevevano un salario fisso, bensì usufruivano delle spogliazioni di guerra; molti erano soldati d'esperienza che già avevano combattuto in Europa. Le spedizioni spagnole in Centro America portarono anche a dei contrasti interni tra i vari capitani. Gli spagnoli combattevano con spade, armi da fuoco, balestre e artiglieria leggera. Le armature metalliche apparivano poco pratiche col clima umido e caldo dell'America Centrale e gli spagnoli adottarono perciò ben presto le armature di cotone dei locali. I conquistadores vennero anche aiutati nella loro opera di conquista da truppe indigene locali.
La prima campagna contro gli abitanti nativi della regione venne portata avanti nel 1524 da Pedro de Alvarado. Alvarado lanciò la sua spedizione contro i Pipil della provincia di Cuscatlan dalle alture del Guatemala, ma dal luglio del 1524 si ritirò nuovamente nel Guatemala.[1] Gonzalo de Alvarado fondò San Salvador l'anno successivo, ma venne scacciato da un attacco dei nativi nel 1526, durante una sollevazione generale nella regione. Pedro de Alvarado tornò a El Salvador nel 1526 e nel 1528, ed in quest'ultimo anno, Diego de Alvarado ristabilì il dominio spagnolo su San Salvador. Nel 1528, la rivolta venne sedata e gli spagnoli conquistarono la fortezza nativa di Peñol de Cinacantan.
Nel 1529, El Salvador fu al centro di una disputa giurisdizionale col vicino Nicaragua. Pedrarias Dávila inviò Martín de Estete a capo di una spedizione per annettere il territorio al Nicaragua. Estete catturò il leader della spedizione spagnola rivale nell'El Salvador orientale, e marciò su San Salvador, prima di venire respinto da forze a sostegno provenienti dal Guatemala. Nel 1530, Pedro de Alvarado ordinò la fondazione di un nuovo insediamento a San Miguel, nella parte orientale del paese, per proteggerlo da ulteriori incursioni provenienti dal Nicaragua, e per assistere la conquista dell'area circostante da parte degli spagnoli. Le rivolte indigene contro gli invasori continuarono, in particolare dal vicino Honduras. Queste rivolte vennero schiacciate definitivamente alla fine del 1538, e dal 1539 la provincia era considerata ormai pacificata. I conquistadores scoprirono ad ogni modo che vi era ben poco oro o argento a El Salvador, e pertanto l'area fu poco ispanicizzata, venendo posta sotto il capitanato generale del Guatemala.[2]